In Italia un funerale per legge si può realizzare trascorse 24 ore dal decesso, questo se la causa della morte è naturale. In casi di morte sospetta, si procede a fare l’autopsia per accertare la causa della morte. E dopo l’autopsia quando si fa il funerale? Quando la salma viene consegnata ai parenti? Continua a leggere!
In caso di morte sospetta, sulla pubblica via o se il corpo viene ritrovato diversi giorni dopo il decesso, l’autopsia può essere richiesta dal medico o dalla polizia al pubblico ministero. Un ulteriore calvario per i parenti, che farà posticipare data del funerale. Molte famiglie poi si chiedono, legittimamente, quale sia la scadenza per la sepoltura dopo l’autopsia e come verrà influenzata l’organizzazione. Possiamo dire che il termine delle 2 ore è legato ad escludere quei rari casi di morte apparente. Allo stesso modo e per lo stesso motivo un medico legale può procedere all’autopsia quando sono trascorse 30 ore dal decesso. In linea generale si può affermare che, se non sussistono particolari condizioni legate alle indagini, il corpo viene restituito alla famiglia mediamente dopo 8 ore.
Quando il decesso avviene in condizioni cosiddette “normali” (malattia, infarto, ecc.); il tempo che intercorre tra il decesso e il funerale, deve essere compreso tra un minimo di 24 ore e un massimo di 6 giorni. In alcuni comuni esiste un regolamento specifico, sull’obbligo di chiudere la bara entro un certo limite di tempo, dopo l’avvenuto decesso. Tuttavia, quando è richiesta un’autopsia medica o giudiziaria, questa tempistica salta; e in base al tipo di autopsia che viene eseguite ci possono essere tempistiche differenti.
Il tempo tra la morte e il funerale, dipenderà dal tempo necessario per le indagini. Questo può variare se entrano in gioco complicazioni e la giustizia ritiene che sia necessario conservare i resti per togliere alcuni dubbi (nel caso di un’autopsia forense), ma anche in base al tasso di occupazione dell’organismo. Il periodo dell’inchiesta è quindi variabile: può essere di pochi giorni, una settimana o anche di più. In media, se non ci sono complicanze, la salma viene resa disponibile entro 48 ore.
Poiché il tempo che intercorre tra la morte e la sepoltura è più lungo quando avviene un autopsia, molte famiglie si chiedono se sia possibile rendere omaggio alla salma, prima che questa venga chiusa nella bara. Non può essere rifiutato ai parenti del defunto che desiderano che abbia accesso alla salma prima che venga riposta nella bara, salvo per motivi di salute pubblica (covid).
La qualità del servizio dell’operatore funebre è essenziale per la gestione del funerale dopo un’autopsia. Per questo motivo l’Impresa Simonetta ti accompagna prima, durante e dopo il funerale, svolgendo tutte le procedure amministrative per vostro conto. Una volta autorizzata la restituzione della salma del defunto dal pubblico ministero, fisseremo insieme a voi la data e il luogo del funerale. Da notare che, anche se nel testo la Procura emette una denuncia per “sepoltura”, è ovviamente possibile optare per una cremazione, se è volontà degli scomparsi, che deve in ogni caso essere rispettata.
L’autopsia è l’analisi del corpo di un defunto, da parte di un medico specializzato che mira ad individuare le cause del decesso. L’anatomopatologo o il medico legale eseguono una serie di analisi, inclusi gli esami di laboratorio e quelli istologici. L’autopsia quindi è un atto medico diagnostico, eseguito a seguito di un decesso le cui cause o circostanze non sono note con precisione, comprese le procedure tecniche (dissezione e osservazione sistematica del corpo e degli organi), nonché vari campioni ed esami aggiuntivi che saranno soggetti ad analisi. Esistono due tipi di autopsia:
Riguarda solo le morti naturali. L’obiettivo è confermare, negare o addirittura stabilire la diagnosi della morte di un malato. Ed è studiando le diverse lesioni che questo è possibile. Viene effettuato in un centro di riferimento, su richiesta di un medico. Ed è un anatomopatologo che se ne prende cura. Aiuta chi è vicino al defunto a capire meglio cosa è successo e a superare meglio il lutto. Inoltre, può scoprire o chiarire la diagnosi di malattie genetiche che possono avere ripercussioni sui discendenti del defunto.
Viene effettuato per indagare le cause e le circostanze di una morte sospetta nell’ambito di un’indagine. L’obiettivo è cercare il coinvolgimento di una terza parte nel processo che ha portato alla morte. Viene eseguita in un istituto di medicina legale, su richiesta del magistrato incaricato delle indagini. È un medico legale che se ne prende cura. Quello che viene rilevato è rilevante ai fini dell’investigazione e può provare la colpevolezza o l’innocenza di un sospettato.
La vestizione della salma è una fase delicata che richiede attenzione e forza fisica, l’intervento è volto a restituire al defunto un aspetto decoroso e il più possibile sereno e naturale per poi esporlo nella bara all’ultimo saluto dei cari, in casa o presso una camera mortuaria. Include pratiche igienico sanitarie di lavaggio e pulizia del corpo e la successiva vestizione con abiti appartenenti al defunto, scelti insieme ai familiari e congiunti, nel rispetto delle volontà da lui eventualmente espresse. Questo servizio, a nostro modo di vedere irrinunciabile per esporre ai parenti il defunto, si rende particolarmente utile in seguito a un’autopsia, in caso di morte per incidenti o a malattie gravi. La tanatoprassi elimina i segni di lividi, ferite ed ecchimosi dalle parti più visibili del corpo, come le mani e il viso.
Abbiamo visto quali sono le opzioni in caso di autopsia e come queste possano incidere sui tempi del funerale. Speriamo di aver risposto alla domanda iniziale: dopo l’autopsia quando si fa il funerale? Adesso avete a disposizione le informazioni necessarie per saperlo. Ricordatevi che, in media, entro 48 ore la salma viene restituita alla famiglia; che può disporre il funerale per dare degna sepoltura al defunto.
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